C'è un buco nero nella storia della musica italiana. Un buco nero che sembra avere inghiottito quella che per lo spazio di un lustro è stata un'incredibile esplosione di colori e creatività: l'effervescente scena neopsichedelica, garage e beat che tra il 1985 e il
Tra il 1985 e il 1990 centinaia di giovani, stanchi dei dogmi della politica come delle atmosfere oscure del dark e della new wave, decidono di ritornare alla magia degli anni Sessanta. Per celebrare la gioia di vivere, le radici più pure del rock'n'roll. I capelli di nuovo lunghi e a caschetto, le camicie paisley, i "Chelsea boots", stivaletti a punta dei tempi dei Beatles. Il garage, la vitalità del beat, il fascino multicolore della psichedelia. Anche a Milano si crea una cerchia di appassionati che si allontana dalle algide atmosfere della new wave del passato. Prende forma un'intrigante scena neo-psichedelica.
Purple Haze, per me, per la psichedelica.. per l'atmosfera.. verso il cielo..